IL FAVOLOSO NATALE DI PAOLO BRUNELLI

Il genio, il talento e la maestria di Paolo Brunelli illuminano il Natale con tre capolavori che sapranno rendere unici i momenti delle Feste.

  

 

LA TORTA PER UNDICI IN UN MONDO DI TORTE PARI

La Torta Brunelli non è mai stata solo una questione di laboratorio, per un sacco di motivi. Ad esempio, perché nasce per undici persone, in barba alle regole della pasticceria classica che la vorrebbe per quattro, per otto, per dieci. Perché si chiama torta pur essendo un enorme scacco di gianduia tondeggiante. E, importantissimo, perché schiaffeggia l’opulenza della torta con i mille strati e tanta panna, raccontando l’eleganza della sottrazione. La Torta Brunelli contiene solo le nocciole di un piccolissimo produttore piemontese e cioccolato al latte della Repubblica Dominicana. E poi la latta, la sua veste. Prima custodisce la torta e poi resta in casa come portagioie, per conservare vecchi bigliettini, per le matite colorate dei bimbi o per temperarcele dentro.

Oggi è diventata bianca e Paolo Brunelli ha scelto un fotografo favoloso, goloso di nocciole e caro amico, che insieme ad una bravissima stylist ha interpretato in modo sublime il rilancio del dolce, perché è necessario ricordalo, la Torta Brunelli è un manifesto: dimostra ad ogni morso quant’è buono essere diversi, essere per undici in un mondo di torte pari.

 

 

LA VISIONE DEL GELATO IN TAVOLETTA

Ovvero, come fissare il gusto di un gelato e imprigionarne le vibrazioni in uno scacco di cioccolata. L’antesignano della tavoletta nasce da una dedica e si chiama Lo Spigolo: un quadrato di cioccolato in edizione limitata che prese forma nel 2014 nel capoluogo di Ancona e che ad esso si ispirava. Spigoloso è lo stesso golfo della città, come si vede arrivando dal mare o dalla collina. Lo stesso nome di Ancona deriva dal greco Ankón e rimanda al significato di “gomito” ovvero il luogo dove veniva praticato il culto di Diomede, diffusore della civiltà nell’Adriatico. Addentrandosi nelle strade, un occhio attento noterebbe spigoli ovunque, a partire da una certa visuale del Teatro Le Muse e la stessa Mole Vanvitelliana. Vale la stessa cosa per gli esseri umani. Chi conosce gli abitanti di Ancona e, più in generale i marchigiani, sa che sono ritrosi e piuttosto duri da scalfire, ma che una volta penetrati si rivelano di una tenerezza disarmante.

Così era Lo Spigolo di Paolo Brunelli: una crosta dura di cioccolato fondente con farcitura morbida di cioccolato bianco, profumato con olio di oliva alla lavanda, sale e mele cotogne disidratate, i profumi del Monte Conero. Metafora di un popolo, emblema di un carattere a tratti scorbutico ma genuino.

Un anno dopo nacque il Gelato in Tavoletta, evoluzione di Spigolo e soluzione ideale per destagionalizzare il gelato, renderlo tascabile e facile da conservare. Il Gelato in Tavoletta, infatti, rappresenta la gamma dei gusti gelato più iconici della firma Brunelli racchiusi in una tavoletta di cioccolato: stesse teste di profumi, stesse emozioni. Portonovo e Senigallia dedicati al mare, Fondente Croccante, e naturalmente il Gianduia e la Crema Brunelli.

Una formula ancestrale, un magheggio, il cui risultato è certo: nello scacco vibra l’impronta del prodotto estivo perché profumi e odori sono così forti da riportare in vita l’intera esperienza sensoriale. Così, chi arriva per le vacanze può tornare a casa con una trasposizione del gelato e chi vuole fare un regalo pieno di memorie a lunga conservazione, può farlo.

Il principio segue la stessa logica evocativa del gelato: seppure il supporto sia differente, perché di cioccolato si tratta, la memoria del palato collega profumi e note della tavoletta riportando in bocca l’identità del cono mangiato a passeggio lungomare. Difficile esprimerlo a parole, bisogna assaggiare. Ed ecco fusi insieme i due grandi amori di Paolo brunelli: il gelato e il cioccolato.

 

 

IL TORRONE DI PAOLO BRUNELLI, UN VIAGGIO ITALIANO

Il torrone è la massima espressione dell’amore che Paolo Brunelli prova per la frutta secca. La ricetta, praticamente la stessa da oltre 25 anni, si aggiusta ad ogni stagione con la ricerca della materia prima perfetta. Al centro, come firma del Maestro, una Signora nocciola che profuma di langhe e tramonti in collina; in Sardegna si va a caccia del miele più suadente, che è quello ricavato da piante di asfodelo, diffuse sui terreni incolti e bollenti. Infine, si approda al Sud, dove si trovano le migliori mandorle e i migliori pistacchi, per completare la ricettazione con una nota dolce e persistente, dal carattere deciso, spiccatamente siculo.

La fragranza del torrone di Paolo Brunelli racchiude tutto questo: amore per le coltivazioni sane, per chi lavora la terra con cocciutaggine, per il nostro paese che racchiude gemme in ogni comune. E per i sogni. Si, perché oltre a questo trionfo di frutta secca e all’albume di galline felici a tenerla insieme, Paolo Brunelli aggiunge un tocco all’incantesimo: bacche di vaniglia provenienti dal Madagascar e della Nuova Guinea. Un profumo che, dalle nostre coste, fa immaginare lidi lontani e rende il prodotto ancora più suadente,

Quattro le varianti proposte: Torrone Morbido, storico torrone di Paolo Brunelli, stessa ricetta da anni con nocciole di Cravanzana, mandorle e pistacchi di Sicilia amalgamati dal miele di Asfodelo dell’azienda Thun; Torrone Duro, friabile, ricco, facile da tagliare, spezzare o mordere, con le nocciole di Cravanzana, le mandorle e i pistacchi siciliani che si fondono con il miele di Asfodelo di Thun; Torrone Coperto, il torrone duro ricoperto di cioccolato fondente al 72%, ancora più ricco, ancora più croccante; Torrone Gianduia, variante golosa per chi ama la nocciola sopra ogni altro ingrediente, con l’aroma del mandarino candito che ne amplifica il sapore in bocca.

 

 

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Photo credits: Wilson Santinelli

 

Cover: Photo credits Leandro Manuel Emede. Scenografia Labatà di Francesca Casati e C.