YAYOI KUSAMA: DAL 1945 A OGGI

Il Museo Guggenheim Bilbao apre le sue porte all’innovazione, creatività e libertà con una retrospettiva delle opere dell’artista giapponese Yayoi Kusama, classe 1929, una delle figure più influenti dell’arte contemporanea e icona culturale del XXI secolo.

Yayoi Kusama, courtesy Ota Fine Arts,Victoria Miro e David Zwirner photo by Yusuke Miyazaki (© Yayoi Kusama)

La mostra racconta tutta la sua storia artistica: dai primi disegni che ha eseguito da adolescente negli anni ‘40 fino alle sue opere immersive più recenti. Una selezione di duecento tra dipinti, sculture, performance, immagini in movimento, installazioni di grandi dimensioni e materiale d’archivio. Un percorso che si snoda attraverso diverse tematiche: Infinito, Accumulazione, Connettività radicale, Biocosmo, Morte, Forza della vita, collocando le opere nelle diverse realtà politiche e sociali che Kusama ha vissuto.

Pumpkins (1998/2000). Collezione dell’artista (© Yayoi Kusama)

Nelle sale del museo possiamo ammirare i famosi autoritratti, che costituiscono una pratica rilevante nel corso di tutta la sua carriera, e servono da introduzione all’artista e alla mostra. Le zucche, a cui l’artista è estremamente legata, non solo perché la sua famiglia le coltivava nei campi che circondavano la sua casa d’infanzia, ma anche, come lei stessa spiega, “sembra che le zucche non ispirino molto rispetto. Ma sono rimasta incantata dalla loro forma affascinante e accattivante. Ciò che mi ha attratto di più è stata la generosità senza pretese della zucca e il suo solido equilibrio spirituale”.

Yayoi Kusama: dal 1945 a oggi, Museo Guggenheim Bilbao (Installation view)

E poi i suoi iconici pois che si ritrovano dappertutto, persino nelle vasche d’acqua esterne, un tratto ricorrente, che rappresenta il leitmotiv per cui è diventata famosa. Una vera e propria ossessione che la porta a ricoprire di pallini tutto: dagli interni della sua abitazione e del suo studio ai corpi dei suoi assistenti. Per l’artista giapponese “un pois ha la forma del sole, simbolo dell’energia del nostro mondo e della vita, ma anche quello della luna, rotonda, morbida, senza senso e senza conoscenza. La nostra terra è solo un pois tra milione di stelle, e i pois diventano movimento e sono la strada per l’infinito”.

Untitled Chair (1963). Collezione dell’artista (© Yayoi Kusama)

Self obliteration (1966/1974). M+, Hong Kong (© Yayoi Kusama)

Death of a Nerve (1977). Collezione Lito e Kim Camacho (© Yayoi Kusama)

Clouds (2019). Courtesy Ota Fine Arts e David Zwirner (© Yayoi Kusama)

Nell’arte Yayoi Kusama cerca una risposta alle sue sofferenze, alla malattia, ed anche alla paura. E vuole che anche noi, guardando le sue opere, guariamo come persone.

Yayoi Kusama, Portrait (2015). Collezione di Amoli Foundation Ltd. (© Yayoi Kusama)

L’arte è stata sempre una questione di sopravvivenza per Kusama e ora sostiene anche la sua vita: “Oh, tempo. Fermati ancora un istante. Ho molto altro lavoro da fare. Ci sono tante cose che voglio esprimere”.

La mostra, curata da Doryun Chong, Mika Yoshitake e Lucía Agirre, è organizzata in collaborazione con M+ di Hong Kong e con il patrocinio di Iberdrola.

 

 

Yayoi Kusama

dal 1945 a oggi

 

27 giugno/8 ottobre 2023

 

Museo Guggenheim Bilbao

Avenida Abandoibarra 2

Bilbao

 

guggenheim-bilbao.eus

 

Cover: Yayoi Kusama: dal 1945 a oggi, Museo Guggenheim Bilbao (Installation view)