DOM PÉRIGNON, “OPERE D’ARTE” ALL’IMÀGO
Sinergie elettive e ricercati perlage, lo Champagne intarsia armonie e ispirazione, nella divulgazione conviviale operata dai Dépositaires Dom Pérignon, il circuito internazionale di Chef scelti come ambasciatori della storica Maison di Épernay. Ambasciatori di sublimazione avanguardista dello Champagne, ideatori di inedite e coinvolgenti esperienze di degustazione, istoriate per ispirare le emozioni più profonde, interpretando lo stile Dom Pérignon nella perpetua tensione all’eccellenza, quel flusso etereo idealmente rappresentato delle bollicine eclettiche dello Champagne.
Visione artistica condivisa quella dei Dépositaires, che mette in luce il sodalizio tra Dom Pérignon ed il fine dining, il trenta novembre scorso a Roma, al ristorante Imàgo all’Hassler, l’executive chef Andrea Antonini ha ospitato Nino Di Costanzo, chef e patron del ristorante Danì Maison di Ischia, ambita ed emblematica enclave istrionica del gusto.
“Quello tra Dom Pérignon e l’alta cucina è un rapporto che si fonda su una visione artistica traslata al processo creativo comune” hanno affermato Carlo Vallarino Gancia, senior brand manager, e Giulia Zamboni, junior brand manager della Maison, sottolineando il valore delle connessioni che rendono identitaria la visione prospettica dello Chef de Cave che nella definizione dei Millesimati, traspone e perpetua l’ideale dell’eterna amabilità degli Champagne Dom Pérignon. Diversi e carismatici i vintage degustati durante l’evento, nell’aura elettiva degli abbinamenti alle portate degli Chef, messi a punto dall’adamantina cultura enologica di Alessio Bricoli, head sommelier di Imàgo e di Marco Amato, restaurant manager che orchestra con grazia e stile sempre adorabili ed inedite atmosfere.
Dom Pérignon Vintage 2015 manifesta ancora irruente acidità, peculiarità che lo ha reso ideale compendio agli snack di benvenuto curati dal team di Imàgo e Danì Maison e a seguire, al Crostino di Cavolo Nero dello chef Andrea Antonini – monografia in tre atti che scompone e ricompone l’ortaggio di stagione, per donarne ogni vibrante sfumatura all’assaggio, nell’eleganza di ogni partitura – e all’Astice Blu in tre servizi dello chef Nino Di Costanzo. Per lo Chef il servizio dell’astice è un safari alla ricerca di ogni cangiante sfumatura, ogni parte del crostaceo si fa carosello di texture, spezie e compendi vegetali, il sommo dono dei riflessi di Ischia. Il Vintage 2015 evidenzia sentori balsamici freddi di anice ed eucalipto, cedro e genziana, virando olfattivamente alla lavanda. Tensioni che gioveranno di ulteriori mesi di affinamento in bottiglia.
Dom Pérignon Vintage 2013 si conferma nella sontuosa gloria delle vendemmie tardive, pepe lungo di Giava, un accenno salmastro di foglia di cappero e salicornia, salmastro che sfuma nel tannico del pompelmo rosa, nell’osmanto e nell’albicocca acerba. Componimento memorabile in ideale armonia all’Animella in stile Mugnaia, nuova edizione dell’ironia stilistica di Andrea Antonini, audace visione che sublima l’animella dorata alla brace nell’eco dell’aria di burro al limone.

Carbonara
La Carbonara dello chef Di Costanzo, tra virtuosismi iodati e allegorie umami, si fa manifesto passionale partenopeo: i paccheri cotti in infusione di Parmigiano Reggiano, diventano compendio per lo zabaione salato, costellato di guanciale, caviale ed erba cipollina. Salinità eccentriche che nello specchio voluttuoso dei tuorli montati, esaltano la pasta, elevata a main course cosmopolita. Dom Pérignon Rosé Vintage 2009 ha sancito, nella duplice proposta di abbinamento alle creazioni dello chef Antonini, la valenza dei rosati nell’amplificare l’armonia di portate che rivelano partiture sensoriali multiple. Al naso zenzero, peonia e la nitida valenza lattica del lampone, definiscono la simbologia rosé che si arricchisce di toni esperidati e sontuose espressività del Pinot Noir. Nell’abbinamento alla Pasta al Parmigiano 120 mesi, polline e cedro, coinvolge sottolineando l’umami e la profondità amabile che ricorda la liquirizia, mentre nel pairing al Merluzzo cime di rapa, salsa montata alle mele e rafano, esalta il tono clorofillico vegetale, dando lunghezza e memorabilità all’abbinamento.
Dom Pérignon 2006 Plénitude 2 conferma adamantina mineralità ed induce a meditare sulla valenza artistica degli Champagne. More di gelso bianco e fico verde, nuances olfattive che anticipano un’elegante sorso damascato, che avvolge come il cachemire e scalda come il caramello salato al crepitio torrefatto. Lo chef Nino Di Costanzo ha scelto la razza Laticauda, presidio Slow Food campano per l’Agnello in Parmigiana di melanzane, un lingotto vulcanico che racchiude la quintessenza mediterranea ed esalta la delicatezza delle carni coi contrasti amaricanti delle melanzane e della scarola.

Agnello in Parmigiana di melanzane
Il Monte Bianco e i petit four di Imàgo sono stati il gioioso universo espressivo di Luca Villa, pastry chef che in sintonia con la visione estatica di Andrea Antonini, eleva ogni dettaglio ad opera omnia. Un cuore di rapa rossa dona la dolcezza umbratile del sottobosco al classicismo del Mont Blanc, eterea sintesi di stagione, costellato da meringhe e virtuosismi.
Per l’occasione, l’arte mixology di Daniel Mastroiacovo ha impreziosito le alchimie evocative del drink con le fragranze signature di Imàgo. “Per accompagnare il dessert, abbiamo volutamente diminuito la gradazione alcolica. Abbiamo sostituito il gin del classico Negroni utilizzando tequila Volcan, vermouth rossi, bitter Campari e Angostura. Questo blend ha avuto in infusione chicchi di caffè tostati e al tavolo abbiamo finito il drink con un twist di limone”.
Il secondo evento Dom Pérignon del 2024 in collaborazione col ristorante Imàgo, anche quest’anno pone l’Hassler Roma nell’empireo dell’esclusività degli eventi della Capitale, perpetuando l’heritage artistico che da generazioni definisce l’ospitalità ricercata ed esclusiva dalla Famiglia Wirth. Un calendario di eventi natalizi sta allietando le serate di dicembre all’Hassler, per culminare la notte di Capodanno col l’evento Masquerade, che metterà in parallelo la direzione artistica dell’executive chef Andrea Antonini ed il design di Vincenzo Dascanio
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Photo credits Andrea Pescini