LA PIGNA ROMA: UN PO’ SALOTTO, UN PO’ VIAGGIO DEI SENSI

Le origini, le tradizioni, ma anche le suggestioni di chi sa interpretare con gusto e creatività tutto ciò che ha assorbito dai propri viaggi: questa è la cucina mediterranea romana di un ristorante romano di nuova concezione. Incastonato tra Santa Maria sopra Minerva e Largo Argentina, in piazza della Pigna, ha da poco aperto i battenti il Restaurant Cocktail bar LA PIGNA ROMA.

Il suo menù è proprio come una sinestesia di sapori e odori tra cucina italiana e ricordi arabeggianti, ma anche suggestioni asiatiche in un mix armonioso in cui ogni gusto è perfettamente in equilibrio con gli altri. Non si tratta dunque di una proposta fusion alla moda ma il risultato della ricerca e dell’esperienza ventennale nella ristorazione di Nicola Malaspina, cui si unisce il socio Gianni Naccataro. Nicola Malaspina non è certo nuovo all’esperienza culinaria di alta gamma: è lui il proprietario di Bubi’s, ristorante a due passi da Piazza del popolo che da venti anni propone una cucina romanesca rinnovata e di classe.

Nato da una famiglia di ristoratori storici di provenienza abruzzese, Malaspina ha conosciuto la ristorazione partendo dalle materie prime: ha lavorato prima nell’azienda di un noto e storico pastificio italiano per poi fare il salto prima a Londra e poi oltreoceano, a New York, infine a Roma, dove ha aperto il suo primo ristorante Bubi’s in via Gravina. La tradizione che parla a tutti. Il resto lo fa la curata ambientazione del locale, cinquanta posti in centoventi metri quadri (che diventano 80 con la bella stagione): un iconico divano con i motivi delle tribù native americane ci trasporta direttamente nell’atmosfera del lodge americano, un po’ come The Ahwahnee hotel, caro ai Kennedy, di Yosemity Park o le atmosfere alla Yellowstone. Le foto del fotografo francese Olivier Roller con l’imperatore Lucio Vero alle pareti ricordano però le salde radici romane. I sapori della Capitale sono protagonisti assoluti del menù: dagli antipasti come le alici fritte con pangrattato aromatizzato e crema di capperi, al classico carciofo alla giudia accompagnato però dal prosciutto, fino al crostino di avocado con uovo in camicia e pomodori confit.

Del resto, i cuochi sono romani: lo chef Luca Bartolini e il sous chef Fabio Ramozzi si riconoscono nella cacio e pepe e nell’amatriciana, ma poi non manca la fettuccina alla genovese (piatto tipico napoletano) fino alle trofie con i carciofi saltati e pecorino. Ricercati, pur nella tradizione, i secondi: da non perdere il roastbeef con salsa calda e purè di patate o la guancia brasata, i tentacoli di polpo sulla crema di ceci e rosmarino. Ampia scelta nel grill, dove non manca il galletto. Infine i dolci, fatti rigorosamente in casa. “Il ristorante ha il concetto di casa, la casa come sogno in cui star bene” – ci dice Nicola Malaspina ricordando la filosofia della sua famiglia di ristoratori abruzzesi con cento anni di esperienza. È l’idea di hospitality che non viene tradita: il pavimento di legno, i tavoli con la base che ricordano le pedine degli scacchi, le lampade dalla luce calda, fino al soffitto di legno a cassettoni, per un’idea dell’accoglienza molto intima e ricercata. Aperitivo o cena? Oltre a una cantina selezionata, non manca un Cocktail bar per l’aperitivo, aperto sia agli ospiti del ristorante, sia per l’aperitivo nei tavoli in piazza. È un’atmosfera tranquilla, quella di Piazza della Pigna, amata dai turisti che preferiscono questo angolo mimetizzato nella città e frequentato dai romani, lontana dalle mete più battute dai viaggiatori “mordi e fuggi”.

 

 

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