I NUOVI SPAZI E I NUOVI STILI DI VILLA SPARINA

A poco già di un’ora di strada da Milano e Torino, il gavishire è tra le mete già gettonate non meramente in primavera o estate. L’ambiente, e la vicinanza con Liguria, rendono questa parte di Piemonte una meta ideale tutto l’anno. Al centro c’è Gavi, culla di uno dei più importanti vini bianchi d’Italia, che si lascia ammirare dal suo forte. A pochissimi chilometri, in direzione di Novi ligure, ecco Monterotondo, una delle zone più vocate per la produzione di vini di qualità e non solo a base di uve cortese. Verticalismi ovunque, le pendenze dei filari si vedono dagli strati di terre bianchissime che li separano. Argille che illuminano la strada anche all’alba, riflettendo anche la più pallida delle luci. Il percorso è a curve, la strada si fa stretta, superati i tornanti con i boschi si sale, appaiono vecchie case, cascine, tutte solitarie, distribuite qua e là in piccolissimi borghi. In punta a un crinale si è palesemente costretti a confrontarsi con un anfiteatro di vigneti, tutti affacciati al resort L’Ostellerie della famiglia Moccagatta. Una struttura lussuosa, la villa settecentesca con giardino annesso ha subito due importanti strutturazioni negli ultimi dieci anni, senza impattare sull’ambiente circostante, si inserisce con gentilezza nell’orizzonte visivo.

Attenzione però, la vera bellezza è nascosta, bisogna percorrere un sentiero (l’unico calpestatile sulla ghiaia) per raggiungere l’ingresso. Se l’impatto nella hall sembra buio, basterà attraversarlo per proiettarsi in un’altra dimensione. C’è un grandissimo parco e, nientedimeno, un ristorante e un cocktail bar, il Bar dell’Orto, che vede la partecipazione del bartender Luigi Barberis. Il design è frastagliato, c’è un tocco provenzale, volte a vista, arredi moderni. Stoffe ricercate. Fiori ovunque. Sono trentatré le suites che dividono i piani della struttura. In camera, un’eleganza vintage, ampi tendoni, un piccolo salotto all’inglese all’ingresso. Bagno moderno ma con due tocchi vintage: i rubinetti e una vasca vintage freestanding. Ogni angolo del resort, le atmosfere e gli spazi, sono stati curati da Monica Lupi, interior designer che aveva già seguito i lavori di ristrutturazione dell’Ostellerie nel 2004. Un primo step necessario per creare l’albergo e il ristorante La Gallina. Con la seconda ristrutturazione invece si è fatto un netto passo in avanti, gli spazi sono stati ripensati per essere naturalmente integrati nella struttura. Lo stile Lupi emerge ovunque: ci sono dicotomie, contrapposizioni assolute ma in armonia tra loro. Convivono diverse epoche, texture e pantoni. Ogni stanza è un mondo a sé. Volutamente diverse, è uno dei validi motivi per tornare.

Thomas Papa

Nel Ristorante La Gallina il cambio è radicale. La cucina si è sposata per diventare un open air. Niente più salone centrale ma corridoi che portano a diversi ambienti. Sono due le sale interne: una è vicino al cocktail bar e alla terrazza centrale, e l’altra, nuova con anima sfacciatamente privè, è calda con ampie vetrate, bellissima in tutte le stagioni e funzionale quando non sarà possibile consumare i piatti di Thomas Papa all’esterno. La vista sui vigneti e campi di girasole resta garantita. La cucina omaggia la tradizione ma ha diversi spunti contemporanei mai proposti con troppo pathos. Piatti generosi nei sapori e ricercati nel gusto. Villa Sparina mette a disposizione dello chef un orto e animali per la produzione di salumi, anche stagionati, e carni.

Thomas, al suo quinto anno in cucina di Villa Sparina, è oggi alla guida di quella brigata in cui è cresciuto. Papa si è specializzato nella lavorazione delle materie prime locali senza dimenticarsi delle ricette del Piemonte e della Liguria. Siamo, infatti, al confine e nei due menù, in cui al centro resta il territorio, si crea lo spazio per proporre la cultura locale inserendo idee già contemporanee. Nel percorso Tradizione Piemontese ecco l’Agnolotto del Plin, il Risotto al Gavi con robiola di Roccaverano, la Battuta di Fassona e il Bonet, uno dei grandi dessert piemontesi. Per chi vuole farsi guidare c’è A mano libera, una degustazione curata dallo chef in un viaggio di sette portate a sorpresa. Ci sono gusti pop, come una delicata Vellutata di verdure, splendidi Gnocchi con pesto e pinoli e Costine golose e croccanti accompagnate da qualche erba amara. Si finisce in questa stagione estiva con un Sorbetto alle verdure, apripista del dolce che vede il Gelato protagonista, servito da un siciliano trapiantato a Gavi. Storie di chi vive in  (e per) la cucina, un’alchimia per il territorio gaviese che non si può trascurare e che rendono la famiglia Moccagatta un esempio imprenditoriale di successo umano prima che economico.

 

 

villasparinaresort.it