L’AUTENTICA SICILIA DEI VINI CORTESE
Vorrei avere la penna di Giovanni Verga.
Vorrei, con un insieme di parole, portare la percezione di colori, espressioni, sensazioni di una realtà sensibile e autentica come la Sicilia.
Vorrei che la descrizione minuziosa dei profumi di questa terra “ancora selvaggia, avara di verde, con le casuzze a dado poste sui sbalanchi in equilibrio improbabile”, giungesse potente come la mediterraneità dei vini che nascono nel suo ventre.

Marina e Stefano Girelli
Nell’entroterra ragusano, nei pressi di Vittoria, sorge un piccola azienda agricola, Cortese.
Stefano e Marina Girelli, fratelli trentini da tre generazioni nel mondo del vino, l’hanno rilevata nel 2010. “Giovanna Cortese, la precedente proprietaria, ha lasciato in questi ettari un patrimonio straordinario di genotipi così diversi tra loro, vitigni incredibili, riscoperti, rinati” racconta Stefano. Grillo, Catarratto, Fiano, Nerello Mascalese, Nero d’Avola, Frappato portano in sé sostenibilità e quanto di più attuale ci sia oggi: un biologico intrinseco, frutto di una mentalità e di un modo di essere e di lavorare. I vigneti sono sempre stati trattati secondo i ritmi della natura, sinergie con l’ambiente che si traducono in sole, brezze marine, un ecosistema eccellente che garantisce l’acclimatamento delle uve a giornate torride, al clima secco, alle necessarie escursioni termiche.
Le scelte di Stefano Girelli hanno mantenuto la medesima filosofia per il quale il territorio firma il sorso: selezioni massali, la semina del favino per arricchire il terreno e accrescere la vasta microflora superficiale, le arnie insieme ad aranci e ulivi per un solido ecosistema. Vini di “contrada”, vini “alchemici” che trovano la migliore tecnologia e nel contempo si calano negli usi locali, in tradizioni che raccontano di orci in terracotta e di antiche tecniche di vinificazione. Nascono sei etichette e due linee biologiche e vegan: Nostru e Selezione.

Nostru
Nostru, Nerello Mascalese Terre Siciliane Igt 2018, è un vino tanto semplice quanto spiazzante. Di pronta beva ma sinergicamente territoriale, profuma di piccoli frutti rossi, di spezie, di goudron e note fumé. La bocca è sapida, mentre il tannino si dissolve in una prepotente mineralità per lasciare spazio a una lunga freschezza.

Vanedda
Selezione è Vanedda 2017 e Sabuci 2016. Pochissime bottiglie per un blend (il primo) di Cataratto Lucido, Grillo e Fiano dalla personalità decisa e intrigante. Le uve, appena raccolte, vengono immediatamente portate ad una temperatura di 8-10 gradi per preservarne la freschezza. Dopo una sosta in fermentino di un paio di giorni, la fermentazione tumultuosa avviene sulle bucce in botti di rovere di 30 ettolitri. Una sosta sulle fecce fini di 7 mesi e ulteriori 6 mesi di bottiglia arricchiranno organoletticamente un vino che ha fatto dell’acidità, della persistenza, del carattere, la sua firma.

Sabuci
Sabuci 2016, Cerasuolo di Vittoria (Nero d’Avola e Frappato ) è il vino che incarna la completa realizzazione del progetto Cortese. Omaggio alla contrada di cui porta il nome, Sabuci realizza antichi precetti di vinificazione e la resilienza di un suolo e della sua integrità, un concentrato di terroir che si muove tra l’eleganza di anfore di terracotta e moderne barrique. Un pensiero e un sistema da cui prendono vita solo 4800 bottiglie. Lentamente, senza forzare.