PRÀ DI BOSSO STORICO, LA LIMITED EDITION DI CASALI VITICULTORI

In una storia di famiglia che interseca gli accadimenti d’Italia e di questo pezzo di Emilia operosa, la Cantina Casali viene fondata a Scandiano allo scoccare del secolo 1900. Una località che oggi rappresenta il secondo comune più popoloso della provincia e da secoli conserva nel suo castello edificato nel 1262 e poi ampliato, appartenuto ai Fogliani, ai Boiardo, ai Bentivoglio, agli Este, il fulcro della vita cittadina. Vi soggiornano il poeta Francesco Petrarca, papa Paolo III e il riformatore Giovanni Calvino, in una sala al primo piano nacque il poeta Matteo Maria Boiardo e nelle segrete del castello, lo scienziato Lazzaro Spallanzani ‘padre scientifico’ della fecondazione artificiale, compirà i suoi esperimenti. In Italia e nel mondo il Novecento apre un secolo di cambiamenti che scandiscono un’epoca di innovazioni e mentre a Milano riapre il Castello Sforzesco, finalmente riportato agli antichi splendori, l’anarchico Bresci uccide a Monza a colpi di revolver il re d’Italia Umberto I di Savoia. A New York fa la sua comparsa il primo bus elettrico, a Brookline in Massachusetts viene istituita la Coppa Davis, Sigmund Freud pubblica L’interpretazione dei sogni ed esce Il meraviglioso mago di Oz, di Lyman Frank Baum, mentre la regina Vittoria regna sul trono d’Inghilterra e in Germania domina il Kaiser Guglielmo II.

Anni di tensioni e capovolgimenti, che di lì a poco scuoteranno l’Europa, nei quali, in un comparto vitivinicolo cooperativo già consolidato, l’azienda Casali si afferma e anno dopo anno si impone, dando lustro a un’economia che comincia a guardare all’estero con i suoi prodotti di punta: il Lambrusco e il Bianco di Scandiano di uva spergola, un vitigno da cui si ricava un metodo classico di straordinaria finezza, a cui oggi finalmente viene riservata l’attenzione che merita.

Davide Frascari e Marco Fasoli

Dal 2014 a guidare la Casali Viticultori c’è Emilia Wine, una realtà produttiva e di sviluppo cooperativo, con 4 cantine, 700 soci, 1870 ettari di terreni e 30 milioni di litri prodotti ogni anno, che si pone l’obiettivo di riaffermare la centralità delle persone e delle produzioni autoctone. Una compagine guidata dal presidente Davide Frascari e dal direttore Marco Fasoli, che pochi giorni fa, nella stupenda cornice del ristorante Arnaldo a Rubiera, la più longeva stella italiana della Guida Michelin, ha presentato alla stampa la nuova selezione Limited Edition e l’ultimo nato della Casali Viticultori: il Prà di Bosso Storico.

“Presentare il nostro Prà di Bosso Storico” ha affermato Davide Frascari, presidente di Emilia Wine “ci consente di richiamare l’attenzione sull’antica tradizione vitivinicola del reggiano di cui il Lambrusco è uno dei vini più identitari, una bottiglia che si distingue per la grande qualità e un’espressività fortemente legata alle peculiarità del territorio”. La degustazione ripercorre le cuvée identitarie del territorio e del brand firmate dalla cantina di Scandiano, in un tentativo riuscito di ritorno all’idea di Lambrusco dei primordi con cui sposare alla più tradizionale gastronomia emiliana, le note seducenti, frizzanti e ricche di profumi dei vini Casali.

Di particolare pregio il Lambrusco Reggiano DOP Storico, della Linea Prà di Bosso, ispirato al nome dell’arbusto con cui venivano tracciati i confini fra i vigneti. L’uvaggio con Lambrusco Salamino 60%, Lambrusco Maestri 30%, Malbo Gentile 10%, delle colline ricche di argilla e gesso tra Vezzano sul Crostolo, Albinea, Scandiano, riporta senza incertezze al pensiero romantico dei fondatori. La cura nella tenuta dei vigneti e nel lavoro in cantina ispirata con sapienza dall’enologo Davide Carnevali produce gesti e tecniche consolidate che si rifanno alla tradizione ma guardano senza preclusione al futuro e prevedono per questo riuscito Lambrusco, una vendemmia separata delle tre uve, una decina di giorni di macerazione e quindici giorni di rifermentazione in autoclave con metodo charmat a 16°, per mantenere la concentrazione aromatica. Il sorso è fruttato, floreale, con nuance di fragola, lampone, ribes nero, mentre al palato è denso, tannico, secco, vinoso ed evanescente al punto giusto, con note di ciliegia, mora e viola. Prodotto in 12.000 bottiglie, 6.000 delle quali numerate, il Prà di Bosso storico è un vino ideale con i tortellini in brodo di cappone, i bolliti e gli arrosti della tradizione reggiana, ma capace anche di essere complementare con antipasti, primi piatti e pietanze, della più ampia tradizione regionale italiana.

 

 

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