I “SOGNI” DI AUGUST VILELLA

Non è la prima volta che un artista mi contatta e mi offre in visione la sua arte. Quando è accaduto in passato un moto d’orgoglio mi è salito piano piano nel petto, perché ho percepito che quella commistione di suggestioni diverse che ha partorito James non è stata vana. Io la chiamo semplicemente “dipendenza dalla bellezza”. E tra coloro che pur non conoscendo la nostra lingua hanno trovato casa in James c’è la mia adorata Houda Bakkali (Houda Bakkali, Beautiful African Woman), artista sensibile e profonda, e il talentuoso Teo KayKay (Teo KayKay, when street art meets champagne) che trasfigura bottiglie di Champagne in forme artistiche contemporanee. Ma come non ricordare un grande fotografo e un grande amico come Enzo Isaia (Enzo isaia. Noi alpini), unico nell’immortalare il tempo, la storia e lo spazio in scatti indimenticabili; o Simona Cozzupoli (Simona Cozzupoli: la doppia vita degli oggetti), che in questi giorni, ne sono certo, starà fremendo per la riapertura dei mercatini dell’usato, il “terreno di caccia” e d’ispirazione del suo ingegno.

August Vilella, Moonhead (2020). Olio su tela, 100×81 cm

August Vilella, Alice (2016). Olio su tela, 100×81 cm (collezione privata – Hong Kong)

August Vilella, Adam (2020). Olio su tela, 100×81 cm

Questa volta la mail è arrivata in uno spazio sospeso tra Barcellona e Tokyo. La firma è di August Vilella, artista di straordinario talento e memorabile inventiva. Crea dipinti a olio con uno stile surreale/intuitivo, senza usare alcun disegno preparatorio o idea precedente. Dà forma al passato e al futuro attingendo da un fervido e personale subconscio. I suoi quadri non posso che definirli “sogni ad occhi aperti”, metamorfosi di paure ancestrali, turbamenti fanciulleschi, viaggi introspettivi, realtà alienate, eppure sono così vividi, concreti, tangibili, quasi cinematografici. Evoca un’aura onirica August Vilella attraverso un linguaggio magico, metaforico e persino filosofico, che invita l’osservatore a riflettere. Un’iconografia rappresentata da una tecnica molto raffinata, uno stile che rimanda a maestri antichi: August lavora con pennelli piccolissimi, quasi fosse un miniaturista medioevale, sovrapponendo strati di pittura e vernice, architettando le sue creazioni in giochi di luci e ombre.

August Vilella, Tenderness (2017). Olio su tela, 100×81 cm

August Vilella, Midnight (2016). Olio su tela, 100×81 cm (collezione privata – Cina)

August Vilella, Freedom (2017). Olio su tela, 81×100 cm

L’opera di August Vilella vive in un contrasto poetico tra un processo tecnico e incredibilmente elaborato e un flusso creativo che si nutre d’improvvisazione e di immediatezza, che rimanda ad una allegorica jam session jazz, in cui si fondono l’estro e la creazione del momento al rigore delle partiture musicali.

E’ proprio August che ci svela come non scelga i personaggi da rappresentare, “sono loro che scelgono me. E quando rimuoviamo la volontà dell’artista riguardo alla sua creazione, ogni quadro diventa un’opera d’arte del mondo e per il mondo; un’opera d’arte in cui tutte le persone possono trovarsi riflesse e, soprattutto, un’opera d’arte con una vita propria che vuole essere vista, svegliarsi e farsi sentire”.

August Vilella, The Poet (2016). Olio su tela, 55×46 cm (collezione privata – Barcellona)

August Vilella, Sailor (2017). Olio su tela, 55×46 cm (collezione privata – Cina)

August Vilella, Mother´s care (2019). Olio su tela, 46×38 cm

 

Daremo sempre spazio ai sogni e all’arte, all’intensità dell’animo umano, alle sue emozionanti vicende, aprendo il cuore oltre le increspature di una realtà dispotica, accogliendo quell’armonia esistenziale di cui abbiamo un irrefrenabile bisogno per costruire la nostra vita.

 

August Vilella

August Vilella, Good Luck (2018). Olio su tela, 114×155 cm

August Vilella vive tra Tokyo e Barcellona. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, in città come Los Angeles, Hong Kong, Parigi, Shanghai, Dubai, Amsterdam, Tokyo, Barcellona, Taipei, Oxford, Shenzhen, San Francisco e Rotterdam. Nel 2016 è stato nominato Miglior artista alla “Tokyo International Art Fair” e nel 2017 ha vinto il premio per la Migliore arte innovativa al “The Global Art Awards” di Dubai. Nel 2018 è stato insignito del “Gran Premio Internazionale dell’Artista” a Taipei e del “Chairman´s Award” all’Art Revolution sempre di Taipei, scelto tra 4.546 candidati.

August Vilella, Fishermen (2018). Olio su tela, 100×81 cm

August Vilella, Responsibility (2020). Olio su tela, 33×24 cm

Prestigiose riviste come “The Global Times”, “Hi-Fructose”, “Wall Street International Magazine”, “Vice” e “Psikeart” hanno approfondito lo sviluppo della sua arte, decretandolo maestro del suo genere.

 

 

 

augustvilella.com

Instagram

Facebook

 

Dettaglio in cover: August Vilella, Hope (2018). Olio su tela, 55×46 cm (collezione privata – USA)