IL “FUOCO SACRO” DELLA COSTA SMERALDA
San Pantaleo domina la Costa Smeralda lasciando che lo sguardo si perda tra l’arcipelago della Maddalena all’orizzonte e l’abbraccio balsamico della macchia mediterranea vergine dell’entroterra, tra la lavanda in fiore del parco botanico del Resort Petra Segreta e le rocce monumentali di granito rosa gallurese, incastonate tra essenze spontanee di mirto, ginepro e lentisco, ulivi secolari, corbezzoli ed erica che lambiscono i fiordi del litorale. Ogni sfumatura si screzia di chiaroscuri indaco e smeraldo, nel riverbero dei flutti e dei cirri del Maestrale, lì dove la sensorialità si connette ai ritmi della natura e l’armonia si fa tangibile emozione. Borgo di artisti ed artigiani, San Pantaleo cela nel dedalo dei suoi caratteristici atelier l’anima di chi lo sceglie come buen retiro creativo o residenza spirituale a tempo, perché qui non si contemplano addii ma arrivederci.
In un contesto di sublimazione architettonica storica e comfort sofisticato si snoda questo eden residenziale, impreziosito da suite dotate di piscina privata e camere che evocano gli stazzi delle colline della Gallura, etica come valore aggiunto all’ospitalità Relais & Chateaux, SPA olistica ed una proposta di turismo esperienziale, tra itinerari naturalistici e leisure.

Enrico Bartolini e Luigi Bergeretto
Qui il ristorante Il Fuoco Sacro s’inserisce come enclave fine dining e da questa stagione gode dell’eclettica consulenza di Enrico Bartolini, intarsiando nei menù l’heritage gallurese delle materie prime e la raffinatezza cosmopolita contemporanea negli accenti di spezie, aromi e dell’eleganza tecnica e compositiva.
Luigi Bergeretto, executive chef e patron, mira ad affinare una proposta enogastronomica che possa essere sì ambasciatrice dei valori e dell’unicità del territorio, ma che possa soddisfare al contempo il nutrimento artistico attraverso l’avanguardia stilistica, supportato dalla maestria e dall’espressiva cultura di Enrico Zoratto in sala.
Chartreuse per dare verve al caviale di cetriolo, una brunoise perlacea tornita dalla genialità dello chef Alessandro Menditto, che dona texture al crudo di dentice in salse. Allusioni creole, toni clorofillici, acidità lattiche e conturbanti dolcezze speziate al cocco e curry. Un evocativo suggerimento a salpare per mete esotiche.
Ode all’umami vegetale nella sinfonia trascendentale di melanzana nera e pomodoro in concentrazione, screziata dalla laminarità salmastra delle foglie di cappero, ologrammi dalla mineralità iodata, ad ispirare ancora nuove rotte per l’autorevolezza di una parmigiana di valenza iconica.
Malloreddus e la signature bisque legata da burro alle alghe, come magnetico controcanto ai tournedos di aragosta locale, baciata dal vapore per rivelarne una trama di audace setosità.
L’agnello sardo esprime sentori delicati di camomilla e frutta secca, armoniosamente tratteggiati da una cottura millimetrica che valorizza croccantezza e fondente identità, nello specchio umbratile del tartufo estivo rapé e della dolcezza della rapa e della cipolla in due servizi.
La letteratura enologica del Pinot Bianco friulano e del Noir s’interfaccia carismaticamente al Vermentino negli abbinamenti al calice, sussurrando allegorie di mandorla acerba, benzoino, more di gelso bianco, osmanto e salinità di ciottoli levigati dalla risacca. Uno studio affascinante e cosmopolita, in simbiosi alla leggibilità dei sapori nitidi e screziati del menù.

Luigi Bergeretto
Alle seducenti proposte à la carte si sommano percorsi degustazione a mano libera dello Chef e didascalici, componimenti di mare e terra, espressivi degli ortaggi dell’azienda agricola di proprietà.
Petra Segreta è una meta di adamantina autenticità, ospitalità ricercata ed allure luminosa, dove il respiro della natura si sincronizza ai battiti del cuore e dove suggellare esperienze enogastonomiche di rara eloquenza.
petrasegretaresort.com