LA CORUÑA, TERRA DI CONFINE

Le forti onde spumeggianti sembrano note musicali che si infrangono sulle ampie spiagge di Praia De Riazor e Playa del Orzán, splendide cornici naturali dell’immensa Ensenada Do Orzán, polmone marino della città galiziana de La Coruña nel nord ovest della Spagna. Cammino sulla stessa spiaggia che percorreva quasi ogni giorno Pablo Ruiz durante gli anni in cui visse in questa città più celtica che andalusa. Qui iniziò a esprimere la sua arte, prima che tutto il mondo lo conoscesse con il nome di Picasso.

Ensenada de Orzan, Praia de Riazor

Cammino estasiato, da una parte le onde briose, dall’altra il Paseo e i palazzi che, come un rosario, continuano per oltre 13 chilometri. La spiaggia finisce ma il Paseo no, continua inerpicandosi sui declivi collinari, sfiora il sorprendente Acquario Finisterrae, accarezza il meraviglioso Parque Escultorico, per poi proseguire lungo tutta la Ciudad Vieja sino all’altra immensa baia peninsulare che prelude il Porto di Coruña, protetto dalle imponenti mura del Castello di Santo Anton nelle cui sale trova spazio il Museo Archeologico e Storico.

Parque Escultorico

Si potrebbe camminare all’infinito e, in effetti, la città la si deve scoprire a piedi, senza fretta, scandendo bene ritmi e ore del giorno. La mattina è perfetta per girovagare sulla spiaggia per ritrovare energie e pensieri lievi, così come passeggiare lungo i curati sentieri del Parque Escultorico, uno sperone di roccia battuta dalle forti onde atlantiche e, da un vento che, in alcuni momenti, è difficile contrastare. Uno spettacolo naturale di primitiva passione che culmina con l’immensa Torre di Ercole, Patrimonio dell’Umanità dal 2009.

Acquario Finisterrae

Il faro più antico del mondo, costruito dai romani nel 1° secolo, ristrutturato alla fine del 1700 e, ancora oggi in funzione con una portata di circa 40 miglia. Salire sul faro che si innalza per 120 metri, significa, metaforicamente, spiccare il volo su un panorama davvero straordinario: a ovest e a nord l’impetuoso Atlantico e le propaggini di Punta Herminia. A est lo sperone roccioso de Cabal de Pradeira e il Parco Museo dei Menhires, singolari sculture che riflettono un gioco di prospettive molto suggestive. A sud la città e il porto.

Ensenada-de Orzan, Praia de Orzan

Non scegliamo i nostri sentimenti, vengono da noi, crescono come l’erba che nessuno pianta e che inonda la terra”, scriveva Emilia Pardo Bazán, nata a La Coruña, nell’anno 1851, esponente di spicco del Naturalismo, derivazione del Realismo.  E io sul punto più alto di quella torre romana guardo il mare e le antiche costruzioni intorno al porto con il cuore colmo di sentimenti. Un mondo intero mi cattura. Un mondo temprato da storie cruente, sanguinose battaglie, sorprendenti vittorie e indomita fierezza. Lo sanno bene gli inglesi che il 4 Maggio 1589, con una flotta capitanata da Francis Drake circondarono La Coruña, riuscirono ad aprire un varco nelle difese spagnole e assaltarono il centro storico, guidate da un tenente.

Palazzo Comunale, Praza Maria Pita

Fu Maria Mayor Fernàndez de Càmara y Pita, conosciuta come Maria Pita ad uccidere il tenente inglese infondendo nuove energie all’esigua guarnigione e alle altre donne intervenute in soccorso. Gli inglesi furono sconfitti e la città fu salva. Maria Pita è il simbolo della resistenza gallega, la statua dell’eroina troneggia dall’alto della piazza a lei dedicata, dove si trova anche l’elegante e armonioso Palazzo Comunale, costruito in stile eclettico.

Galerias

Siamo nel cuore del centro storico, dove i palazzi signorili, grazie alla ricchezza del commercio marittimo degli armatori e proprietari, nella prima decade del 900, trasformarono la città in una specie di piccola Vienna, Parigi e Berlino. Furono architetti come il cubano Ricardo Boán e il “coruñés” Antonio López Hernández a dare grande slancio al filone del Modernismo e dell’Art Noveau. Ma, se c’è uno stile che è prettamente locale, sono i candidi palazzi bianchi che fronteggiano il Barrio marinero e il porto. Splendide costruzioni con una doppia parete di finestre in vetro chiamate Galerias, la doppia parete era il retro della casa dei pescatori e, serviva per far essiccare il pesce. Oggi, quelle stesse facciate tirate a nuovo, sono il segno modernista della città. Se una volta dalle Ambigù (torrette di avvistamento) gli armatori controllavano le proprie imbarcazioni nel porto, oggi chi possedere una Galerias può vantarsi di vivere su un vero e proprio tesoro immobiliare.

Sotto le Galerias i freschi portici dove, la sera, la vita mondana si manifesta, come nelle calle adiacenti, con il rito del tapeo e dell’ir de vinos, l’aperitivo serale a base di pinchos, la tradizione galiziana delle più famose tapas. Un piatto da provare assolutamente è il famoso “pulpo alla gallega”, insaporito con patate e peperoncino sia dolce che piccante, servito nelle calli mentre, gli adoratori del tapeo, sciamano in locali come La Caseta de Aurora, Pablo Gallego, Artabia e le Taberna Galega, 5 Mares e De Miga. È il momento migliore per ammirare le cariñose ragazze “coruñésas”.

Museo Historico

Ma, come affermava lo scrittore locale Salvador De Madariaga Y Royo, “La coscienza non ti impedisce di commettere peccati, però, sfortunatamente, ti nega il piacere di goderteli. Uno spaccato davvero singolare, perfettamente descritto da Daniele Trepaldi nella sua poesia La Coruna: ”Improponibile definire cosa è meglio: se la donna spagnola o il pulpo gallego, per fortuna non si escludono a vicenda entrambi promuovono calienti sensualità”. La Coruña è magia, è divertimento, è amore verso una terra di confine; è una Spagna tutta da scoprire.

 

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