CONTE GUICCIARDINI, “GOVERNO ALL’USO TOSCANO”

“Una pratica già nota alla fine dell’800, custodita tra le mura del Castello di Poppiano, nei Colli Fiorentini, in vecchi scritti” come spiega il Conte Ferdinando Guicciardini, ritornata in auge per renderla più moderna e utile in termini di piacevolezza, gusto e fedeltà al vitigno che caratterizza oggi il sorso, il Sangiovese. Perché se in passato il “governo” era adottato soprattutto per aumentare il tenore alcolico e la struttura dei vini, oggi l’obiettivo è quello di ottenere maggior morbidezza e bevibilità. In passato infatti si era soliti dire “meglio fare un vino con questa tecnica che una mediocre imitazione di un Bordeaux” il che sottolinea quanto sia importante conservare la tradizione.

Conte Ferdinando Guicciardini

Nel passato la tecnica del “Governo all’Uso Toscano” è sempre stata praticata per dare potenza e arricchire, tant’è che si aggiungevano anche vini bianchi ma ciò non toglie che, al netto delle uve (Colorino, per dare colore e Sangiovese) la pratica ha sempre giovato. Una tecnica che inizia già durante le prime fasi della vendemmia, quando si sceglie e seleziona quel 3/4 % da aggiungere al vino fermentato utile anche a favorire lo sviluppo della malolattica per un vino più pronto già in primavera.

La Famiglia Guicciardini, viticoltori dal 1199, non arresta dunque il proprio desiderio di sperimentare e di proiettarsi al futuro con la consapevolezza di concentrarsi a mantenere in vita le proprie origini. Ci riesce con la nuova linea di vini Ottosecoli in una terra, Poppiano, già nota  nel Rinascimento per la produzione di vino e olio, diventata nel tempo uno dei fari della Docg Chianti Colli Fiorentini.

Castello di Poppiano

Vini di lunga tradizione che solleticano un esercizio mnesico, considerata la capacità di invecchiamento, nati in suoli definiti localmente “alberese”, argillosi ma ricchi di scheletro e ben drenati, esposti a mezzogiorno a quote fra 300 e 140 metri sulla dorsale fra la valle della Pesa e quella del torrente Virginio, dove si producono rispettivamente il Chianti Colli Fiorentini Docg e i vini Igt a destra e sinistra della riva.

Ma a cambiare c’è anche l’approccio alla quantità da ridurre in favore della qualità, abile a mostrare il vino in tutti i suoi elementi, anche quelli che apparentemente non si vedono ossia tre: quello nel bicchiere, quello della storia (ineludibile) e quella scritta sull’etichetta della bottiglia. E quando si assaggiano i vini della linea Ottosecoli, il Governo All’Uso Toscano Igt e E’ssenza Igt, il primo vino prodotto senza solfiti aggiunti, è una scoperta che affranca e conferma che quel pensiero che “dalle antiche regole superate” si riesce ad estrarre, sempre, una giustizia.

La prima annata in commercio dell’E’ssenza, la 2019 ha rappresentato un banco di prova molto importante per noi e ci ha fornito indicazioni utili anche per le prossime vendemmie” ha dichiarato il Conte Guicciardini. Riservato al canale Horeca, questo vino di esordio della nuova linea Ottosecoli, in futuro e senza una cadenza prefissata, ospiterà altri vini ispirati dalla stessa filosofia: “vogliamo mettere al servizio di nuovi progetti la nostra lunga storia e tradizione, senza preconcetti, animati dal desiderio di percorrere nuove strade. Qui, chi già ci conosce ed apprezza i nostri vini potrà trovare il frutto della nostra sperimentazione”.

 

DEGUSTAZIONE

 

Governo all’Uso Toscano Toscana Igt 2019

90/100

Questa lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve tipiche appassite, assieme al residuo zuccherino appena marcato, regala una sensazione di dolcezza, di avvolgenza e di frutto sugoso e vivace mai pago di avere come lacchè una verve acida ma sempre in equilibrio.

 

E’ssenza Toscana Igt 2019

92/100

È buona, a tal punto da chiedersi come poterne più fare a meno. È assolutamente amata dal suo stesso frutto e anima verace in un susseguirsi di domande. La cui risposta è data dalla purezza delle uve raccolte, la verità nei vini “solfiti free”. Una coraggiosa e contemporanea visione dei Colli Fiorentini che si fa apprezzare per la valorizzazione degli aromi naturali decisa ma soprattutto per incisiva del tessuto con cui ci si confronta al palato: sapido, persistente e intrecciato in un sigillo, come protetto da un incantesimo spontaneo del tempo e del territorio, che ritorna in vita senza necessità di protezioni aggiuntive, oltre ai solfiti naturalmente presenti nelle uve. Piacevolissimo e fragrante, con un brio tra lo speziato e il goudron che stuzzica e crea un legame vincolante con la cantina da convincerti ad assaggiare tutti i vini prodotti.

 

guicciardini1199.it